Le scuole pubbliche di New York mettono al bando ChatGPT

ChatGPT di OpenAI è stato bandito dalle scuole pubbliche di New York. Il chatbot basato sull’intelligenza artificiale, capace di rispondere in maniera “umana”, aveva suscitato un certo interesse nei mesi scorsi ma ovviamente aveva attirato anche non poche polemiche. In particolare, a livello scolastico, la critica principale consisteva nel fatto che gli studenti avrebbero potuto sfruttare le grosse potenzialità offerte dalla soluzione di OpenAI per consegnare compiti non scritti da loro. Per farla breve, il timore è che ChatGPT possa causare problemi all’apprendimento.

In effetti il chatbot riesce a generare un testo tramite un modello di intelligenza artificiale linguistico in grado di rispondere a delle domande che riguardano determinati fatti e stilare testi e articoli che sembrano davvero scritti dall’essere umano. Una soluzione talmente efficace da rappresentare un rischio concreto per il corretto sviluppo degli studenti, in particolare riguardo al pensiero critico: lo afferma Jenna Lyle, portavoce delle scuole pubbliche di New York.

Tuttavia, se da una parte il tool di OpenAI viene bandito dalle scuole pubbliche della Grande Mela, dall’altra c’è anche chi esprime parole di apprezzamento nei confronti della soluzione di OpenAI. Secondo Adam Stevens, insegnante della Brooklyn Tech, ChatGPT potrebbe rivelarsi addirittura uno strumento di supporto per i docenti, che potrebbero sfruttarlo per lavorare assieme alla classe e ottenere dei miglioramenti.

Fonte

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.