Microsoft (e non solo) vuole ChatGPT sui suoi software e servizi

Microsoft starebbe puntando talmente tanto su ChatGPT da provare ad integrarlo in alcuni prodotti Office come PowerPoint, Excel e Outlook. Tuttavia, pare che alcuni hacker siano già riusciti a sfruttare il software per creare un malware perfettamente funzionante. Restando sul primo scenario, il colosso di Redmond è molto interessato all’impiego dell’intelligenza artificiale di OpenAI soprattutto in Outlook, dato che il bot potrebbe consentire di inviare risposte molto dettagliate e coerenti alle mail.

E non è tutto, perché con ChatGPT si potrebbe addirittura ordinare al proprio client di posta di avvisare il team di lavoro della propria assenza (magari per malattia o altro). Microsoft starebbe lavorando anche ad una versione di Bing equipaggiata con ChatGPT: secondo i rumors potrebbe lanciarla già a marzo 2023 e rappresenterà indubbiamente una minaccia importante per Google. Se da una parte la società di Redmond non vede l’ora di testare tutte le potenzialità di ChatGPT, dall’altra bisogna fare i conti con le preoccupazioni relative ai possibili malware.

L’indagine di Check Point Research ha fatto emergere che il chatbot viene utilizzato anche per la realizzazione di malware puro (e piuttosto complesso). Ad esempio un gruppo di utenti è riuscito a realizzare uno stealer in Python che va a ricercare nel drive di sistema alcune tipologie di file comuni, copiandole poi nella cartella dei file temporanei, comprimendole in un archivio ZIP e infine inviandole ad un server FTP. Inoltre, l’indagine ha fatto emergere anche molti altri tentativi criminosi, come i tool crittografici in grado di generare chiavi.

Fonte

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.