Deepfake e disinformazione: come l’IA può alterare i nostri pensieri

La tecnologia moderna ha offerto incredibili opportunità per la creatività e l’innovazione, ma ha anche presentato sfide significative. Un fenomeno che ha attirato molta attenzione negli ultimi anni è quello dei deepfake, il prodotto di una tecnologia di intelligenza artificiale avanzata che può creare immagini e video dall’aspetto realistico di persone che dicono e fanno cose che in realtà non hanno mai detto o fatto. Questa tecnologia, basata sul deep learning, è in grado di sfumare i confini tra realtà e finzione, con implicazioni significative e di vasta portata.

Immaginate di vedere un’immagine del Papa in giacca a vento o Vladimir Putin in ginocchio che bacia la mano a Xi Jinping. Queste sono immagini che potrebbero essere create da un deepfake. In effetti, immagini false di questo tipo sono già circolate online, ingannando molte persone e creando confusione.

Le implicazioni dei deepfake su memoria e senso della realtà

Il termine “Effetto Mandela” è stato utilizzato per descrivere una serie di eventi o dettagli memorizzati in modo errato. Un esempio popolare dell’Effetto Mandela è il falso ricordo di un film intitolato “Shazaam” con Sinbad, che in realtà non è mai stato realizzato. Nonostante la mancanza di prove dell’esistenza di Shazaam, molte persone sono convinte di averlo visto e ricordano i dettagli della trama, dei personaggi e persino l’aspetto della locandina del film.

Gli psicologi pensano che l’Effetto Mandela possa essere causato dal modo in cui il nostro cervello è cablato. La nostra mente può essere influenzata da cose come ciò che dicono gli altri o le nostre convinzioni preesistenti, il che può portarci a ricordare le cose in modo errato. Se molte persone sui social media affermano che una cosa è accaduta in un certo modo, questo può farci credere che sia davvero accaduta in quel modo, anche se non è così.

In questo contesto, i deepfake possono avere un impatto significativo sui nostri ricordi, simile all’Effetto Mandela. La diffusione di deepfake consente di diffondere informazioni false in modo ancora più rapido e semplice, facendo sì che un numero sempre maggiore di persone inizi a ricordare cose che in realtà non sono mai accadute.

Questo solleva importanti interrogativi sulla possibilità di fidarsi delle informazioni che vediamo online, sull’opportunità di utilizzare l’intelligenza artificiale per manipolare immagini e video, e sul potere che la tecnologia dovrebbe avere nel plasmare i nostri ricordi e le nostre convinzioni. Se desiderate approfondire l’argomento, vi rimandiamo all’articolo di ExpressVPN sul fenomeno dei deepfake.

Come riconoscere i deepfake

La tecnologia dei deepfake utilizza l’intelligenza artificiale per creare video e immagini che sembrano reali, ma che rappresentano persone che dicono o fanno cose che non hanno mai detto o fatto. Ci sono alcuni segnali che possono aiutare a identificare i deepfake:

  1. Qualità dell’immagine: I deepfake possono spesso presentare difetti di qualità dell’immagine, come sfocature o irregolarità.
  2. Lip-syncing: Nei deepfake video, il movimento delle labbra della persona potrebbe non corrispondere esattamente al discorso.
  3. Espressioni facciali e movimenti del corpo: Le espressioni facciali e i movimenti del corpo nelle immagini o nei video deepfake possono sembrare innaturali o non corrispondere al contesto.

Combattere la disinformazione

Quando si tratta di combattere la disinformazione, ci sono diverse strategie che possono essere utili:

  1. Verificare le fonti: Prima di condividere informazioni, è importante verificare la fonte da cui provengono.
  2. Utilizzare strumenti di fact-checking: Esistono molte risorse online che possono aiutare a verificare la veridicità delle informazioni.
  3. Educarsi sulla disinformazione: Comprendere come funziona la disinformazione e come riconoscere le tattiche comuni può essere molto utile.
  4. Pensare criticamente: È importante non accettare le informazioni come veritiere solo perché confermano le proprie convinzioni. È importante fare domande e cercare prove.
  5. Parlare di disinformazione: Condividere le proprie conoscenze sulla disinformazione con gli altri può aiutare a prevenire la sua diffusione.

Imparare a riconoscere i deepfake e a combattere la disinformazione è diventato una necessità. Come abbiamo discusso, ci sono numerosi segnali che possono aiutarci a identificare i deepfake, e varie strategie possono essere adottate per combattere la disinformazione.

È importante non dare mai per scontato ciò che vediamo online. Dobbiamo sempre rimanere critici e mettere in discussione le informazioni che riceviamo. Solo così possiamo navigare in sicurezza nel vasto oceano di informazioni che è internet, senza cadere preda di false rappresentazioni o disinformazione. Ricordiamo sempre di proteggere in ogni modo la nostra attività online e di mantenere la riservatezza delle nostre informazioni personali.

Michele Ingelido: Blogger che da anni lavora nel settore tecnologico. Da perito tecnico mi definisco non solo un incurabile fanatico della tecnologia, ma anche un profondo estimatore di tutto ciò che intelligentemente crea innovazione, specie se in modo anticonformista… Un po’ come il Rock ‘n Roll!