Smartphone e social network vietati ai minori di 14 anni? L’Italia ci pensa

Dopo i recenti (e alquanto tragici) fatti di cronaca, è tornato d’attualità il tema riguardante l’utilizzo dei dispositivi tecnologici e dei social network da parte dei bambini o comunque dei ragazzi e delle ragazze che hanno meno di 14 anni. Il senatore Andrea Cangini (Forza Italia) ha avanzato una proposta, chiedendo che l’uso dello smartphone per i minori di 14 anni venga vietato per legge.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei social network il divieto per i minori di 14 anni esiste già, anche se nella maggior parte dei casi i ragazzi e le ragazze che hanno un’età inferiore riescono comunque ad iscriversi, mentendo sulla propria età. La causa è naturalmente la mancanza di controlli e di un sistema che accerti l’iscrizione solo da parte degli utenti idonei. Una buona soluzione può essere quella di rendere obbligatorio un documento di identità al momento dell’iscrizione o magari collegare l’iscrizione allo SPID.

Secondo Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute, la responsabilità di ciò che accade è soprattutto dei genitori, che non spiegano ai figli i rischi che si corrono nel caso venga infranta la legge. Gli smartphone, secondo Zampa, andrebbero strutturati in base alle diverse età, e comunque non dovrebbero essere concessi a scuola in quanto fonte di distrazione e causa di danni intellettivi. Il rischio, secondo il sottosegretario, è che sviluppando una dipendenza i ragazzi e le ragazze confondano la vita reale con quella digitale. Un divieto per i cellulari andrebbe imposto, secondo il sottosegretario, anche nelle scuole, in quanto si tratta di dispositivi causa di distrazione per gli alunni durante le lezioni.

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.