Immuni è l’app per il tracciamento coronavirus in Italia: lo Stato ha scelto

La fase 2 in Italia è imminente e serviranno strumenti potenti per continuare a contenere l’epidemia mentre il lockdown si allenta e si ritorna alla normalità. La tecnologia giocherà un ruolo fondamentale in tutto ciò. Il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha infatti appena firmato l’ordinanza attraverso la quale l’Italia sceglie ufficialmente l’app per il tracciamento dei contatti. L’applicazione per il contact tracing che permetterà di tracciare la diffusione attraverso gli smartphone si chiama Immuni ed è sviluppata da Bending Spoons.

L’app per Android e iOS verrà adottata in tutta la nazione con test pilota in alcune regioni: sarà un pilastro della fase 2. Immuni rispetterà quattro principi per rendersi conforme alle norme europee sulla protezione dei dati personali: garantirà l’anonimato degli utenti, non userà la geolocalizzazione, si servirà della connettività Bluetooth e la sua installazione non sarà obbligatoria (si baserà quindi sulla volontarietà).

Ma come avverrà il contact tracing? Il concetto è molto semplice: essendo che il Bluetooth permette di rilevare quando due smartphone sono vicini entro un metro, l’utente potrà essere notificato se è stato a contatto con una persona infetta da Covid-19. Dopo le rilevazioni si potranno visualizzare tutti gli incontri con persone positive e ciò permetterà di individuare chi è contagiato, cosicché si possa eventualmente procedere all’isolamento.

L’applicazione registra dei codici identificativi anonimi relativi agli smartphone a cui l’utente si avvicina. All’interno dell’applicazione Immuni c’è anche un diario clinico con le informazioni personali dell’utente, tra cui sesso, età, farmaci assunti, malattie pregresse e così via. L’utente potrà aggiornare ogni giorno il diario clinico con eventuali sintomi e altro, come accade con l’app AllertaLOM presente in Lombardia.

Affinchè Immuni venga rilasciata su scala nazionale sono necessari gli ultimi sviluppi informatici da parte di Bending Spoons, il via libera della task force per l’emergenza coronavirus e i risultati dei test su alcune regioni pilota. Le prime stime evidenziano però che per ottenere risultati importanti l’app dovrà essere scaricata e usata quotidianamente dal 60% degli italiani.

Fonte

Michele Ingelido: Blogger che da anni lavora nel settore tecnologico. Da perito tecnico mi definisco non solo un incurabile fanatico della tecnologia, ma anche un profondo estimatore di tutto ciò che intelligentemente crea innovazione, specie se in modo anticonformista… Un po’ come il Rock ‘n Roll!