Huawei, Xiaomi, Oppo, Vivo: una santa alleanza per svincolarsi da Google

La guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina ha portato anche all’ormai famoso “ban” imposto dall’amministrazione Trump all’azienda Huawei, con conseguente revoca della licenza da parte di Google. Una situazione che ha inevitabilmente comportato grossi problemi per il gigante di Shenzhen, che ha visto precipitare le vendite dei propri smartphone negli USA e anche in Europa.

Huawei si sta lentamente riorganizzando, ma nel frattempo anche altre aziende cinesi sono al lavoro per cercare di “resistere” ad un eventuale nuovo ban. Xiaomi, ad esempio, ma anche Oppo e Vivo potrebbero finire nel mirino degli Stati Uniti. Ecco perchè tutti questi brand stanno facendo fronte comune per realizzare un’alternativa al Google Play Store, in modo tale da poter dotare i propri dispositivi delle applicazioni Android liberamente.

L’indiscrezione, che viene riportata da Reuters, afferma che le 4 aziende avrebbero già preparato una piattaforma con questo obiettivo, che prenderebbe il nome di Global Developer Server Alliance (GDSA). L’idea è quella di avere uno standard condiviso da tutti i produttori, abbandonando di fatto il percorso delle soluzioni personali (pensiamo ad esempio a Huawei Mobile Services, ndr). Ma quando sarà operativa la “nuova alleanza”? Alcune fonti riferiscono che la vedremo già a marzo in alcuni Paesi, tra cui l’India e la Russia.

Tuttavia si vocifera che l’emergenza relativa al coronavirus stia mettendo i bastoni tra le ruote ai quattro colossi, quindi potrebbero esserci dei ritardi. Potrebbe però trattarsi di un’alleanza così importante da portare rapidamente gli sviluppatori a spostarsi sulla nuova piattaforma concorrente del Play Store.

Fonte: Reuters

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.