Garmin lancia Descent G1: non uno smartwatch, ma un computer per i sub

Garmin ha appena lanciato Descent G1, un nuovo smartwatch che in realtà sembra essere anche molto di più. Il prodotto, infatti, ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio “computer subacqueo”, dato che pare orientato soprattutto a questo scopo. D’altronde, Garmin è un marchio che ama realizzare device per le immersioni, e Descent G1 rappresenta l’evoluzione più importante, con la conformità allo standard EN133319 e l’impermeabilità fino a 100 metri di profondità (10 ATM).

Inoltre, l’azienda ha voluto proteggere al meglio il display con i pulsanti induttivi a tenuta stagna e una lente in zaffiro. Dal punto di vista estetico, il wearable presenta delle linee piuttosto “vintage” ma non per questo meno apprezzabili. I modelli proposti dalla società sono due: oltre a quello con alimentazione tradizionale, abbiamo la variante Solar che può godere della ricarica solare. Ottima l’autonomia, che viene stabilita in 25 ore in modalità immersione secondo quanto affermato da Garmin: in modalità smartwatch, invece, si arriva a tre settimane per il modello standard e addirittura quattro mesi per il Solar.

Naturalmente, come ogni smartwatch che si rispetti, anche Descent G1 mette a disposizione una serie di sensori e funzionalità, con strumenti aggiuntivi per lo sport e le modalità gauge, apnea, pesca in apnea e altre ancora. Supporta la stima del parametro VO2 Max, la Fitness Age, indica lo stato di allenamento e il tempo di recupero. Include una bussola digitale a 3 assi e il comunicatore satellitare inReach Mini 2, oltre ad un tasto SOS. Il prezzo è di 549,99 euro per il modello standard, mentre il Solar viene venduto a 649,99 euro. Lo si può acquistare in diverse colorazioni ed è anche compatibile con i cinturini proprietari QuickFit.

Roberto Naccarella: Giornalista pubblicista, 32 anni, ho sempre avuto una grande passione: scrivere. Mi piace lo sport, seguo la politica, amo la musica. Diffido di ogni forma di elitarismo. Sono nato il giorno di San Patrizio e mi sento un pò irlandese.