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Il Registro opposizioni non sta funzionando, ma adesso partono le multe

di Michele Ingelido

Il 27 luglio è partito ufficialmente il Registro delle opposizioni anche per le numerazioni mobili: una soluzione che avrebbe dovuto porre un freno definitivo al telemarketing selvaggio impedendo ai call center di telefonare agli iscritti. Dai primi dati raccolti fino ad ora, però, sembra proprio che non sia andata esattamente così: le telefonate indesiderate persistono.

Un sondaggio social dell’Unione nazionale dei consumatori che ha chiamato a rispondere gli 1,9 milioni di iscritti al Registro delle opposizioni (in costante aumento) svela che per il 57,5% degli utenti le chiamate indesiderate sono solo diminuite, per il 37,2% sono scomparse e per il 5,3% non è cambiato nulla. Per questo motivo l’Unc ha chiesto indennizzi automatici per i consumatori che ricevono chiamate moleste nonostante l’iscrizione al servizio.

C’è però ancora una speranza: a settembre scattano le sanzioni per gli operatori che non hanno aggiornato l’elenco dei numeri in loro possesso, non togliendo dalle loro attività di telemarketing gli utenti iscritti al Registro delle opposizioni. La speranza è che le prime sanzioni scoraggino tutti i call center dall’ignorare gli utenti iscritti. C’è però da precisare che perlomeno, anche se le chiamate indesiderate non sono del tutto scomparse, al momento sembra siano molte di meno rispetto a quanto accadeva prima dello scorso 27 luglio. Ciò vuol dire meno fastidi da parte degli utenti di rete mobile italiani.

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