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Flat Panel Haptics è il primo display OLED touch con tasti fisici

di Paolo Violante

Un’innovazione tecnologica sta cercando di unire i vantaggi degli schermi touch con quelli delle tastiere fisiche tradizionali: Flat Panel Haptics. I ricercatori Craig Shultz e Chris Harrison della Carnegie Mellon University hanno proposto un sistema che si distingue per leggerezza, sottigliezza e versatilità, rispetto ad altri tentativi simili nel passato.

La loro idea, chiamata provvisoriamente Flat Panel Haptics, impiega un liquido per creare protuberanze simili a tasti su uno schermo, mediante l’utilizzo di una serie di pompe denominate EEOP (Embedded ElectroOsmotic Pump). Queste pompe gonfiano la membrana del pannello OLED, che può raggiungere uno spessore massimo di 1,5 mm, sufficiente per essere percepito dal dito dell’utente.

L’innovazione di questo sistema rispetto ad altre soluzioni precedenti sta nel fatto che viene posizionato sotto il pannello stesso, invece che tra il pannello e il rivestimento. Gli OLED flessibili, come quelli utilizzati in dispositivi quali smartphone pieghevoli, monitor curvi e TV arrotolabili, sono capaci di sopportare questo tipo di sollecitazioni entro determinati limiti.

Il modulo indipendente che contiene l’intero sistema ha uno spessore di soli 5 mm e un peso di 40 g, dimensioni accettabili anche per il settore degli smartphone. Per funzionare, sono necessarie connessioni per l’alimentazione e il segnale. Tuttavia, è importante notare che al momento non è prevista alcuna simulazione della pressione di un tasto fisico, pertanto questi tasti hanno una corsa praticamente inesistente.

Nonostante il gonfiaggio dell’area richieda solo un secondo e la protuberanza appaia solida al tatto, i ricercatori affermano che l’attuale limite principale è la “risoluzione”. La matrice di pompe non è molto fitta, il che significa che i tasti possono assumere solo un numero limitato di forme e dimensioni.

Il potenziale di questa tecnologia è notevole, e potrebbe essere applicato non solo agli smartphone, ma anche a dispositivi indossabili, nel campo dell‘IoT, nei sistemi di controllo delle auto e in molti altri settori. Tuttavia, resta ancora da determinare quando e in che modo questa soluzione potrebbe essere introdotta sul mercato.

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