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Huawei prospera anche senza Google: HMS terzo ecosistema al mondo

di Roberto Naccarella

La guerra commerciale tra USA e Cina e il conseguente ban inflitto dall’amministrazione Trump ha creato inevitabilmente grossi problemi a Huawei, che ha dovuto fare a meno della licenza Google e quindi di tutti i servizi che fanno riferimento al gigante di Mountain View. Tuttavia, l’azienda cinese non si è demoralizzata e ha piuttosto continuato a lavorare su un sistema proprietario, che potesse consentirgli di vivere (e di prosperare) anche senza Big G.

Il risultato è che Huawei sembra aver fatto centro, almeno stando a quanto svelato da Richard Yu durante la Developer Conference 2020 (HDC), un evento che ha permesso agli utenti di conoscere molti più aspetti su HarmonyOS 2.0 e di apprendere i numeri relativi alla crescita dell’App Gallery, passata da 6.000 a 73.000 applicazioni. In tutto, gli utenti attivi sono ora 700 milioni. Ma non è tutto, perchè prendendo in esame il periodo che va da gennaio ad agosto 2020 le prime tre app sono già state scaricate 261 miliardi di volte.

Per farla breve, ciò che era nato come alternativa sta diventando qualcosa di molto più grosso e importante. Allo stato attuale, infatti, l’ecosistema HMS che è andato a rimpiazzare i servizi Google è già il terzo a livello mondiale, con 96.000 app già integrate con HMS Core. E l’impressione è che l’ascesa di Huawei potrebbe non fermarsi qui, specialmente in madre patria e con l’arrivo, nel 2021, del sistema operativo HarmonyOS 2.0 sugli smartphone.

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