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Lo SPID si è salvato per ora, ma in futuro si passerà alla CIE

di Michele Ingelido

Lo SPID non scomparirà adesso ma resterà attivo. Il Governo ha già stanziato 40 milioni di euro (contro i 50 richiesti dai provider per pagare le spese) per mantenerlo in piedi e questo denaro serve per coprire i costi vivi di gestione tecnica e allineamento costante dei dati con i dati presenti nell’anagrafe nazionale della popolazione residente.

Poste Italiane prenderà la parte più consistente di questo finanziamento perché ha più utenti. Siamo però in una fase di transizione, perché lo SPID non è destinato a durare a lungo. Il Governo infatti ha già deciso che ci sarà un passaggio alla CIE per quanto riguarda l’autenticazione sui servizi della Pubblica Amministrazione. Il passaggio alla Carta d’Identità Elettronica che avverrà lentamente ci sarà per vari motivi. Prima di tutto a differenza dello SPID è gestito direttamente dallo Stato e non vengono coinvolti soggetti terzi come appunto Poste Italiane.

Inoltre la CIE ha un costo di circa 22 euro addebitato ai singoli cittadini che porterebbe più introiti allo Stato. Ci sono però alcune criticità che vanno risolte: tra queste i tempi di rilascio della Carta d’Identità Elettronica, che possono arrivare fino a 6 mesi e che dovrebbero essere portati a 24 ore. Bisognerebbe anche semplificarne l’utilizzo, ma su questo il Governo ha già intrapreso alcune iniziative come le nuove credenziali di livello 1 e 2 che non rendono più necessario l’NFC per utilizzarla online.

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