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NFT, spopolano le crypto-opere d’arte in digitale: ecco cosa sono

di Patrizia Maimone

Gli appassionati di tecnologia che seguono l’evoluzione dell’arte e ne stanno apprezzando anche gli aspetti “digitali” avranno di certo sentito parlare degli NFT. Anche chi non è addetto ai lavori, ultimamente, vi si sta interessando dal momento che con questa tecnologia è possibile “proteggere” le nuove opere d’arte digitali. Ma com’è possibile? Per iniziare a comprenderlo basterebbe tradurre il termine NFT che sta per Non Fungible Tokens. Ma cosa significa? Cosa c’entrano dei token con l’arte? Facciamo un po’ di chiarezza.

Le opere d’arte digitali “in replica” su blockchain

Se c’è un problema che da sempre caratterizza le opere d’arte è quello di essere pressoché facilmente replicabili. Grazie agli NFT questo non è più possibile o, meglio, il valore dell’opera originale non viene mai perduto. Dato che le “repliche” sono molto facili specialmente sul web, le opere digitali vengono protette dagli NFT che assegnano, ad ogni elemento, un valore che non risulterà più modificabile.

Addio, quindi, ad immagini o video che, su internet, passano di condivisione in condivisione senza che si possa, poi, risalire al legittimo proprietario che l’ha acquistate o a chi, effettivamente, l’ha create. Tramite le blockchain, infatti, si risale sempre a chi detiene i veri diritti sull’opera d’arte. Una vera e propria rivoluzione se pensiamo a quali dimensioni, in certe realtà, ha raggiunto il fenomeno delle opere non originali sempre maggiormente circolanti sul web.

Gli NFT rimangono sull’opera originale

Abbiamo anticipato come con gli NFT ad ogni opera d’arte viene assegnato un valore immodificabile. Ebbene, gli NFT non possono, per loro natura, essere replicati e rimangono, di conseguenza, soltanto sull’opera originale. La creazione di nuove copie non comprometterà il riconoscimento dell’originale. Questa sarà l’unica versione contraddistinta da questa nuova “tecnologia”.

Non ci dovrebbe, quindi, stupire il prezzo di varie opere d’arte. Queste sono state battute all’asta a prezzi molto elevati (forse più di quanto ci saremmo aspettati). Tra gli esempi più eclatanti che possono darci l’idea delle proporzioni del fenomeno, segnaliamo un video con caricatura dell’ex Presidente USA Donald Trump. Un video che un compratore aveva acquistato legalmente a circa 60 mila dollari e rivenduto, dopo pochi giorni, a ben 6 milioni e mezzo di dollari con un margine di profitto inimmaginabile.

Tra le collezioni di NFT di maggior valore ci sono i CryptoPunks: 10.000 personaggi collezionabili sulla blockchain della criptovaluta Ethereum. Ubisoft sta investendo tantissimo nella tecnologia ed ha realizzato anche una sorta di fantacalcio del campionato belga che si basa proprio sull’acquisto di carte su blockchain. Sarà questa tecnologia il futuro dell’arte digitale?

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