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biossido di vanadio

Scoperto il primo materiale che ha memoria: neuroni artificiali in vista?

di Roberto Naccarella

Durante una ricerca sulle transizioni di fase del biossido di vanadio è emerso che il materiale intelligente ha la capacità di “ricordare” la storia degli stimoli esterni precedenti. E’ quanto scoperto da Mohammad Samizadeh Nikoo, uno studente di dottorato presso il POWERlab dell’EPFL, che ha applicato una corrente elettrica ad un campione di VO2. Lo studente, applicando un secondo impulso di corrente al biossido di vanadio, si è reso subito conto che il tempo necessario per cambiare stato dipendeva dalla storia del materiale.

Per essere più chiari, il materiale è parso ricordare la transizione di fase precedente, anticipando così quella successiva. La numero uno del POWERlab, la professoressa Elison Matioli, ha fatto presente che nessun altro materiale si comporta in questo modo, dato che la memoria avrebbe a che fare con la sua struttura fisica. Scendendo nel dettaglio, i ricercatori hanno poi scoperto che il biossido di vanadio riesce a ricordare lo stimolo esterno più recente per un massimo di 3 ore.

Tuttavia non è da escludere che il ricordo possa mantenersi per giorni, ma gli strumenti attuali non consentono di verificarlo. Il biossido di vanadio garantisce quindi maggiore capacità, velocità e miniaturizzazione, caratteristiche fondamentali per migliorare il processo di calcolo. Ciò significa che gli switch VO2 riescono ad agire come i neuroni: in futuro, quindi, potrebbero essere realizzati neuroni artificiali con questo materiale. Vi lasciamo allo studio pubblicato su Nature.

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