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Il mondo del gaming si scaglia contro la Russia per affossarne l’economia

di Michele Ingelido

Ai grandi colossi tecnologici scagliatisi contro la Russia per tagliarla fuori dai loro business si aggiungono anche tante grandi aziende del mondo del gaming. Un’industria che sul mercato russo ha avuto un valore di circa 2,3 miliardi di dollari nel 2021 e che per questo motivo potrebbe avere un impatto significativo sull’economia del Paese contribuendo a spingere Putin verso l’epilogo della guerra.

Ma quali sono i colossi del mondo videoludico che hanno agito contro la Russia? Tra questi uno dei più importanti è sicuramente Microsoft che ha sospeso le vendite dei suoi prodotti e i suoi servizi nel Paese, e tra i suoi prodotti sono naturalmente inclusi anche quelli Xbox. La polacca CD Projekt (publisher di Cyberpunk 2077 e The Witcher) ha anch’essa sospeso le sue vendite in territorio russo.

Electronic Arts ha rimosso la nazionale russa e tutti i club da FIFA e NHL, oltre a bloccare le vendite di tutti i suoi giochi. Anche Activision Blizzard ed Epic Games hanno sospeso le vendite in Russia, mentre Sony sembra aver deciso di non rilasciare Gran Turismo 7 nel Paese. GOG e CDPR hanno lasciato Russia e Bielorussia.

Sono infine fioccate le donazioni delle aziende del mondo gaming in favore dell’Ucraina o gli incentivi ai dipendenti in territorio ucraino. Ubisoft ha rilasciato fondi per i suoi dipendenti, The Pokémon Company ha effettuato una donazione di 200.000 dollari a Global Giving e GSC Game World ha deciso di sospendere lo sviluppo di S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl dichiarando che “continuerà dopo la vittoria dell’Ucraina”.

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