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UE, pugno di ferro sui deep fake: sanzioni a chi non li contrasta

di Roberto Naccarella

Già da diverso tempo l’Unione Europea ha deciso di intraprendere una sanguinosa battaglia nei confronti di ogni possibile veicolo di fake news e disinformazione sulla rete e sui social network. L’ultima iniziativa riguarda i deep fake, con l’UE che ha imposto alle aziende tech di prendere provvedimenti efficaci contro gli account fasulli se vogliono evitare multe salate. Nella giornata di domani dovrebbe essere pubblicato il codice di condotta comunitario sulla disinformazione, che prevede per la prima volta la corresponsabilità tra regolatore e firmatari.

Come anticipato da Reuters, l’Unione Europea si rivolge principalmente a piattaforme come Twitter, Google e Meta, chiedendo un impegno molto più concreto nell’individuazione ed eliminazione di deep fake, fake news e account falsi. Tutte le piattaforme – non solo quelle citate – dovranno provvedere ad adottare, rafforzare e attuare politiche chiare sui comportamenti e le pratiche manipolative non ammissibili sui loro servizi, come specificato nel documento.

Le società che verranno riconosciute colpevoli di non essere intervenute contro i deep fake in tal senso entro sei mesi dalla sottoscrizione del documento rischiano di andare incontro a sanzioni molto pesanti: le multe possono arrivare fino al 6% del fatturato globale, come chiarito nel Digital Services Act che viene considerato la spina dorsale legale del codice di condotta contro la disinformazione.

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