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L’intelligenza artificiale migliora la lotta all’evasione fiscale in Italia

di Michele Ingelido

L’aumento della potenza di calcolo dei sistemi informatici e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta per aiutare il Fisco italiano a stanare molto più facilmente gli evasori fiscali. Il Risparmiometro è entrato in azione proprio in questi giorni ed invierà un avviso al Fisco nel caso rileverà una differenza tra entrate e uscite superiore al 20% per l’avvio di controlli successivamente.

Ciò è possibile grazie al fatto che l’intelligenza artificiale riesce a servirsi di una maggiore potenza di calcolo ma anche alle nuove disposizioni dell’Anagrafe Tributaria che adesso induce banche e operatori finanziari a dare al Fisco diverse informazioni. Stiamo parlando dei saldi dei conti correnti dei cittadini, delle operazioni effettuate allo sportello oppure anche online. Le informazioni raccolte e fornite al Fisco dall’Anagrafe Tributaria riguardano 75 milioni di conti correnti, 115 milioni di carte di credito, 21 milioni di gestioni patrimoniali ed altro: l’ammontare complessivo di rapporti finanziari ammonta quindi a 670 milioni.

E tutto ciò non riguarda solo l’ultimo anno ma anche quelli precedenti. L’intelligenza artificiale ha già iniziato a verificare i correntisti di Bnl e Intesa Sanpaolo, mentre successivamente arriveranno anche Unicredit e altri istituti bancari. Verranno analizzate tutte le transazioni con importo superiore ai 5000 euro: versamenti, prelievi e bonifici. Inoltre l’intelligenza artificiale analizzerà i dati sugli acquisti di auto, moto, immobili, imbarcazioni e perfino il trasferimento di denaro su conti esteri. Sarà quindi sempre più difficile evadere il Fisco.

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