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Le criptovalute sono ufficialmente illegali in Cina: ban anche per il mining

di Roberto Naccarella

Le criptovalute sono illegali in Cina. Nelle scorse ore Pechino ha infatti annunciato la messa al bando di tutte le attività finanziarie che fanno riferimento alle monete virtuali: una mossa, quella cinese, nota già da tempo ma che ora è stata praticamente ufficializzata dalla People’s Bank of China (PBOC) e da una serie di istituzioni del Paese asiatico. Come sanno bene gli esperti di criptovalute, la Cina era proprio uno dei mercati dove le monete virtuali avevano maggiore riscontro.

Basti notare il crollo del Bitcoin avvenuto lo scorso giugno in seguito al divieto preliminare di banche e piattaforme di pagamento proprio per sfavorire le transazioni in criptovaluta. Lo stesso era accaduto a maggio, quando a precipitare furono non solo i Bitcoin, ma anche Ethereum e Dogecoin. Anche allora fu una situazione determinata dalle scelte del Governo cinese, che ritiene le monete virtuali una minaccia per la popolazione e per i risparmi delle persone, specialmente a causa del loro andamento così altalenante.

Inoltre, per Pechino le criptovalute sono un mezzo che favorisce il riciclaggio di denaro sporco. Per questi motivi è arrivata l’ulteriore stretta, che blocca tutte le movimentazioni online e di commercio. Pertanto, chi verrà “beccato” a commerciare monete virtuali andrà incontro a dure sanzioni per aver commesso un reato. Il crollo delle crypto, a partire dal Bitcoin, è stato repentino ed ha fatto inevitabilmente calare a picco la fiducia degli investitori, ma come sappiamo si tratta di un mercato che si è rialzato da situazioni ben più gravi.

Fonte: Reuters

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