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Roboto Flex, il font di Google che punta tutto su adattabilità e flessibilità

di Roberto Naccarella

Gli utenti Google hanno imparato con il tempo a conoscere e apprezzare il font Roboto, lanciato dal colosso di Mountain View già ai tempi di Android 4.0 e confermato in tutti questi anni (anche con il Material Design). Chiaramente, Big G ha lavorato attentamente sul font, cercando sempre di migliorarlo e innovarlo, riuscendo ad adattarlo a molti più formati. Proprio in queste ore, dopo il font fatto di emoji, Google ha annunciato Roboto Flex, vale a dire il font variabile che ha come peculiarità la flessibilità e l’adattamento massimo.

Super scalabile, adattabile, personalizzabile e ottimizzabile: sono queste le 4 parole d’ordine di Roboto Flex, che a prima vista potrebbe somigliare a Roboto Sans ma che si presta ad un utilizzo ancora più ampio, sfruttando al meglio la tecnologia dei caratteri variabili. I font variabili, come ha precisato anche David Berlow di Font Bureau, diventano decisivi nel momento in cui gli utenti passano da uno schermo all’altro, perché capaci di garantire aspetti importanti come l’adattabilità e il ridimensionamento.

Roboto Flex si presenta con un’ampia gamma di pesi e larghezze, ma anche con il supporto ad una serie di dimensioni ottiche, venendo incontro alle necessità di creatività dei designer. Il font punta moltissimo alla personalizzazione e proprio attraverso essa consente un elevatissimo controllo sulla progettazione, favorendo i designer nella risoluzione di qualsiasi ostacolo dal punto di vista tipografico. Lo si può già trovare su Google Fonts in latino, greco e cirillico. Potete scaricare sul sito ufficiale il nuovo font che, specifichiamo, è open source.

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