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Google accusato di abuso di potere dall’UE: multa miliardaria

di Patrizia Maimone

E’ emersa oggi una notizia riguardante il colosso mondiale Google. Si parla, infatti, di indagini effettuate da parte dell’Unione Europea a carico del noto motore di ricerca in merito a Google Shopping. Secondo quanto contestato dalla Commissione Europea, Big G sarebbe colpevole di un reato grave: abuso di potere. Questo sarebbe avvenuto nella sua funzione di motore di ricerca principale. L’azione illecita, in particolare, sarebbe stata commessa per favorire la promozione di Google Shopping. Il tutto a discapito dei diretti concorrenti. Questa, almeno, la contestazione che pare proprio abbia trovato riscontro dato l’epilogo di oggi.

L’inchiesta, infatti, si è conclusa proprio in data odierna. La conclusione è stata nettamente sfavorevole a Google. Questo, infatti, è stato pesantemente sanzionato con una multa di 2,72 miliardi di dollari per la violazione delle norme antitust dell’Unione Europea. Inoltre, è stato intimato al colosso di Mountain View di smettere immediatamente di utilizzare questi mezzi al fine di promuovere i propri servizi in maniera illecita. Il tutto deve necessariamente rientrare nella legalità entro e non oltre 90 giorni a partire da oggi. In caso contrario, Google sarà ulteriormente sanzionato con l’obbligo di cedere il 5% del fatturato medio giornaliero di “Alphabet“. Si tratterebbe sicuramente di perdite molto ingenti. E’, quindi, certo che la situazione rientrerà il prima possibile.

Secondo quanto è emerso, poi, il comportamento scorretto di Google avrebbe portato grandi perdite economiche ai concorrenti. Queste vengono stimate con una percentuale media del 92%. Il comunicato stampa ufficiale afferma che una parte dei ricavi è comunque stata recuperata. Il rientro pieno, però, non potrà mai avvenire. La pratica di promuovere i propri servizi sminuendo quelli altrui, quindi, si è conclusa. Tutto questo rimane, comunque, gravissimo. Come ha affermato il commissario Margrethe Vestager, responsabile della politica sulla concorrenza, questi atti si sono tradotti in un’importante negazione per i consumatori europei: quella di poter scegliere i servizi ideali comparati correttamente l’uno con l’altro.

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