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PayPal si lancia nelle criptovalute mentre Unicredit vieta di comprarle

di Roberto Naccarella

Anche PayPal si dota di una propria stablecoin. Stando a quanto riportato dal sito Cryptonomist.ch, infatti, la società di pagamenti elettronici avrebbe infatti sviluppato una criptovaluta legata al dollaro che prenderebbe il nome di “PayPal Coin”. Una voce che era già circolata molto sul web nelle ultime settimane e che ora sembra trovare conferma. D’altronde, nel corso del 2021 la società aveva fatto chiaramente capire il suo interesse nei confronti delle monete virtuali, arrivando ad acquisire anche la startup israeliana Curv, specializzata in sicurezza crittografica.

Inoltre, come sanno bene gli utenti della piattaforma di pagamenti, dallo scorso marzo la società ha avviato il servizio di pagamento con Bitcoin negli USA, per poi consentire questa funzionalità a novembre anche negli altri mercati. Proprio questo impegno lasciava presupporre una mossa ancora più concreta da parte di PayPal, che in effetti è arrivata. Il primo ad annunciarla è stato lo sviluppatore crittografico Steve Moser su Twitter (svelando anche il nome).

Il vicepresidente senior per le criptovalute e le valute digitali di PayPal, Jose Fernandez da Ponte, ha poi sottolineato a Bloomberg che la società sta “valutando le possibili opzioni” per arrivare ad una propria stablecoin, anche perché la pandemia di Covid-19 sembra aver accelerato il processo che porta dritto ai pagamenti digitali.

Unicredit chiuderà i conti a chi compra crypto?

Nel frattempo sta generando un enorme malcontento la posizione di Unicredit nei confronti del mondo crypto: secondo quanto riportato in delle sue comunicazioni provenienti da canali ufficiali di supporto e social, la banca italiana sta vietando ai suoi correntisti di comprare criptovalute. L’assistenza della sua banca online Buddybank e un tweet di Unicredit sull’account Twitter ufficiale riporta chiaramente che le sue attuali policy vietano relazioni con controparti che emettono valute virtuali e con gli exchange.

Ciò potrebbe voler dire che se i correntisti tenteranno di acquistare Bitcoin, Ethereum, Cardano o altre crypto effettuando un bonifico dal vostro conto Unicredit rischiate la chiusura del conto corrente. Le comunicazioni però non sono chiarissime e non è da escludere che siano solo degli equivoci. La banca potrebbe essersi riferita al suo Gruppo che non effettua attività di investimento in crypto, e non ai clienti che invece dovrebbero, a detta dei più, esser liberi di spendere il proprio denaro come meglio credono. Non resta che attendere maggiori delucidazioni dalla banca.

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