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Huawei non ce la fa: la produzione di smartphone andrà giù del 60%

di Patrizia Maimone

Huawei, per molti anni tra i marchi di smartphone più apprezzati, sta attraversando un periodo davvero molto complicato. Le difficoltà hanno radici “lontane”, risalendo al ban che nel 2019 l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva imposto. Una decisione che ha avuto conseguenze pesantissime per l’azienda cinese che ha dovuto “adattarsi” rinunciando ai servizi Google e non soltanto. Una situazione drammatica che ha costretto ad una scelta altrettanto forte: per il 2021 è prevista una riduzione nella produzione di smartphone pari al 60%.

Difficoltà in casa Huawei, cosa succede?

Che Huawei non navighi in buone acque non è ormai un mistero per nessuno! Il 2020 è stato un anno disastroso, contraddistinto da risultati molto scadenti e da perdite ingentissime rispetto a quelle che erano le previsioni. Il ban di Donald Trump ha impattato sull’intera azienda come una bomba. Non solo, infatti, ha fatto sì che Huawei fosse letteralmente tagliata fuori dai progetti delle reti 5G in molti Paesi ma ha anche, come detto, impedito l’utilizzo di molti servizi Google.

Servizi importanti e molto utilizzati sugli smartphone quali, ad esempio, Gmail, Google Maps e lo stesso Play Store. Per i nuovi utenti trovarsi senza questi servizi è stato impensabile al punto che le vendite sono più che dimezzate. Nel 2020, per essere precisi, Huawei ha spedito qualcosa come 70 milioni di smartphone. Nulla in confronto all’obiettivo che era stato fissato in 189 milioni di pezzi. Perdite che si commentano da sole e che hanno portato Huawei verso una scelta importante.

Produzione smartphone più che dimezzata

Huawei ha confermato di aver deciso di ridurre del 60% la produzione di smartphone per il 2021. Un taglio che parla chiaro e che vedrà un giro d’affari molto ridimensionato per una grande azienda come Huawei che aveva conquistato una larga fetta del mercato. Attualmente il brand cinese sta cercando di colmare le lacune dovute al ban creando un proprio store AppGallery (a sostituire il Play Store) e pensando a varie applicazioni utili come Petal Maps (invece di Google Maps). Nulla, però, sembra aver convinto i consumatori a restare fedeli al marchio.

Tra i cambiamenti a cui Huawei lavora sempre più alacremente vi è anche il nuovo sistema operativo, HarmonyOS che non ha ancora debuttato ma che dovrebbe arrivare presto con Huawei P50. Tra le altre novità annoveriamo l’uscita del nuovo pieghevole dell’azienda, il Mate X2, dotato di uno schermo pieghevole interno e di quello che potrebbe essere l’ultimo processore prodotto dall’azienda, l’HiSilicon Kirin 9000. Non si esclude che per risollevare le sorti economiche, i cinesi decidano di vendere le serie P e Mate. Nulla di confermato ma nemmeno di escluso. Vi terremo aggiornati sulla situazione.

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