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Google, passkey ora in Italia: come funziona rispetto alle password

di Paolo Violante

In occasione del World Password Day, Google ha sorpreso gli utenti estendendo l’adozione delle passkey a livello globale, inclusa l’Italia, a differenza di altre aziende come PayPal che hanno introdotto questa tecnologia solo in alcuni mercati. Questo significa che gli utenti dell’ecosistema del colosso di Mounatin View possono abbandonare le password tradizionali e adottare le passkey.

Le passkey offrono un accesso sicuro all’Account Google attraverso vari metodi, come impronte digitali, riconoscimento facciale, blocco schermo o token di sicurezza hardware. Una volta attivate, le password e l’autenticazione a due fattori non saranno più necessarie, rendendo il processo di autenticazione più rapido e intuitivo.

L’utilizzo di questo metodo di autenticazione comporta l’associazione del token del dispositivo all’account Google, consentendo l’autenticazione con metodi di sblocco comuni come impronte digitali, riconoscimento facciale, PIN o altri sistemi a basso grado di fallibilità. Ogni dispositivo (smartphone, PC, tablet, ecc.) ha il suo token, e l’accesso da dispositivi condivisi o di amici è possibile tramite l’opzione “Usa una passkey da un altro dispositivo” e inquadrando un codice.

Attivando queste chiavi, il processo di autenticazione diventa simile a quello utilizzato per accedere alle app bancarie con impronte digitali su Android o scaricare app tramite Face ID su iPhone o iPad. La creazione delle chiavi avviene automaticamente sui dispositivi Android, mentre su iOS, iPadOS o macOS deve essere eseguita manualmente.

Le passkey presentano numerosi vantaggi rispetto alle password tradizionali, tra cui un aumento della sicurezza e l’eliminazione della necessità di ricordare password complesse. Tuttavia, chi preferisce continuare ad utilizzare le password può farlo, in quanto le nuove chiavi rappresentano un’alternativa e non un sostituto.

Sebbene questa soluzione non sia una novità, nel tempo si prevede che sarà supportata ovunque. Nel frattempo, Google continuerà a monitorare gli accessi tramite password e ad esaminarli sempre più attentamente man mano che le passkey si diffonderanno.

L’ampia adozione di queste chiavi di accesso da parte di Google potrebbe spingere altre aziende, come Apple e Microsoft, a seguire l’esempio. Queste aziende fanno parte, insieme alla grande G e altri giganti del settore come Intel, Qualcomm, Arm e Amazon, della FIDO Alliance, e l’adozione delle nuove chiavi da parte di Big G potrebbe contribuire a sbloccare la situazione.

Fonte

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