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ZTE, il “ban” degli USA costa carissimo: previste perdite per 3,1 milioni di dollari

di Roberto Naccarella

Nell’analizzare i dati del primo trimestre 2018, Huawei non ha potuto far altro che esultare. Le vendite procedono a gonfie vele anche nei mercati internazionali: tuttavia, resta il “neo” degli Stati Uniti, dopo che l’amministrazione Trump ha deciso di mettere al bando i prodotti della casa di Shenzhen perchè rappresenterebbero “un serio pericolo” per la sicurezza del Paese. Una decisione che ha comportato inevitabilmente un crollo delle vendite negli USA: lo stesso destino è toccato anche ad un altro brand, ZTE, colpito ‘dall’editto bulgaro’.

Nelle scorse settimane lo stesso Trump aveva sottolineato la necessità di riaprire un confronto con la Cina, data l’emorragia di lavoratori in cui era incappata la ZTE in seguito al “ban”. Tentativo che è poi stato bocciato dal Congresso USA, che ha ribadito le sanzioni. Ma a quanto ammontano esattamente le perdite in seguito alla decisione intrapresa dal governo americano? Stando a quanto dichiarato da Bloomberg, nel prossimo rapporto trimestrale il marchio di Shenzhen registrerà un calo di 3,1 milioni di dollari.

La casa cinese, che nel frattempo ha sospeso buona parte delle attività, è convinta che presto si riuscirà a trovare un accordo: è già pronto un piano per riprendere immediatamente la produzione in caso di sblocco. Tuttavia i tempi sono stretti: nonostante lo standby, ZTE continua a spendere qualcosa come 15 milioni di dollari al giorno.

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