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Diventare grafico pubblicitario: quali sono gli studi da fare

di Michele Ingelido

La figura del grafico pubblicitario è molto richiesta, in quanto collabora con aziende di ogni tipo, sviluppando e realizzando gli elementi grafici e visivi di specifici progetti. Nello specifico, un professionista del graphic design si occupa di elaborare logotipi, locandine, layout di impaginazione per l’editoria, packaging per prodotti di merchandising e l’interfaccia grafica di siti e pagine web.

Si tratta, quindi, di una figura versatile e creativa che, al contempo, deve possedere precise conoscenze tecniche e teoriche. In questo articolo vedremo quali sono gli studi e i percorsi di formazione che può intraprendere chiunque sia interessato ad una carriera da grafico pubblicitario.

Gli studi superiori

Non esiste un iter unico per diventare grafico pubblicitario ma quello più convenzionale presuppone una formazione di carattere artistico fin dagli studi superiori; pertanto, la scelta più ovvia, in tal senso, consiste nel frequentare il liceo artistico o l’istituto d’arte, meglio se optando per un indirizzo specifico che garantisca un focus maggiore sulle materie grafiche.

Entrambe le opzioni sono valide e accessibili anche a chi non ha, al momento dell’iscrizione, un particolare talento naturale; certo, una predisposizione naturale è certamente un plus ma non rappresenta un requisito fondamentale.

La formazione accademica e post universitaria

Completati gli studi superiori, si possono seguire diverse strade. Una di queste è il DAMS, il corso in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo. Questo tipo di percorso, di durata triennale, offre un’adeguata preparazione in materia di arti grafiche e visive. In alternativa, è possibile optare per un corso di laurea in Graphic design o Communication design attivi presso diversi atenei, istituti e accademie italiani.

Dopo il conseguimento della laurea triennale, il percorso di formazione di un grafico pubblicitario può essere integrato da un master o un corso di specializzazione, atto ad affinare le competenze già acquisite in ambito accademico. Specializzarsi in un settore ampio e competitivo come quello della grafica pubblicitaria è molto importante, in quanto aumenta le chance di inserirsi in un segmento del mercato del lavoro caratterizzato da una folta concorrenza.

Per completare la propria formazione, un aspirante grafico pubblicitario può optare per un corso di formazione professionale, come quello offerto dal portale specializzato PuntoNetFormazione. In tal modo, oltre ad approfondire la materia in maniera mirata, si appronta un percorso che integra teoria e pratica, al termine del quale lo studente riceve un attestato di partecipazione che testimonia le competenze acquisite. Ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro, infatti, è indispensabile poter comprovare gli studi compiuti e il livello della propria formazione.

Quali sono le competenze richieste ad un grafico pubblicitario

Dal punto di vista tecnico, un grafico pubblicitario è una figura in possesso di svariate competenze tecniche e soft skill. Tra le prime rientrano certamente:

  • elaborazione grafica in 2D e 3D;
  • web design;
  • animazione grafica in 3D;
  • visual merchandising;
  • disegno in 3D;
  • illustrazione vettoriale;
  • lettering e impaginazione.

Ciascuna di queste competenze presuppone la capacità di utilizzare gli appositi software di elaborazione grafica, come quelli che fanno parte della suite Adobe, in special modo Adobe Illustrator e Adobe Photoshop. A questi si aggiungono i CAD, i programmi di “Computer Aided Design” per le elaborazioni grafiche bidimensionali e tridimensionali. Alle capacità tecniche, però, vanno affiancate le già citate soft skill, ovvero abilità e predisposizioni ‘naturali’ da valorizzare all’interno di un contesto professionale.

Oltre ad essere fantasioso e creativo, un grafico pubblicitario deve essere in grado di elaborare e sviluppare un progetto (sulla base di richieste più o meno specifiche), apportando eventuali modifiche in corso d’opera o proponendo soluzioni alternative, se necessario. Infine, il grafico – sia dipendente sia freelance – deve essere in grado di relazionarsi con gli altri professionisti che collaborano allo stesso progetto.

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