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Green Pass: cosa cambia con la fine dell’emergenza COVID dal 1° aprile

di Roberto Naccarella

Il termine del 31 marzo è confermato: sarà quella la data in cui terminerà lo stato di emergenza per la pandemia di Covid-19. Da quel momento in poi verranno gradualmente eliminate tutte le misure restrittive introdotte in questi due anni, comprese le quarantene precauzionali e il Green Pass. Un processo che durerà fino al 31 dicembre 2022, anche se eventuali nuove emergenze porterebbero comunque il governo ad intervenire di nuovo.

Per le mascherine FFP2, resta comunque l’obbligo di utilizzarle negli ambienti chiusi fino al 30 aprile: per i luoghi di lavoro sono sufficienti i dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Dal 1 aprile 2022 via anche al sistema dei colori utilizzato nell’ultimo anno e mezzo per distinguere il grado di rischio nelle varie Regioni (non senza polemiche); inoltre, con la fine dello stato di emergenza i palazzetti dello sport e gli stadi possono tornare alla capienza del 100%, sia all’aperto che al chiuso.

Per quanto riguarda il certificato verde, dal 1 aprile sarà sufficiente quello “base”, anche per gli over 50, mentre dal 1 maggio si potrà andare a lavoro senza la certificazione verde: termina, quindi, l’obbligo del Green Pass rafforzato per le persone sopra i 50 anni nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo di Green Pass base per chi lavora in ambito sanitario, ospedaliero e RSA. Infine, per quanto riguarda le scuole, si prosegue in presenza fino a 4 casi positivi per classe; gli alunni con più di 6 anni che entrano a contatto con un positivo devono indossare la mascherina ffp2 per 10 giorni.

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