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ChatGPT ora si può integrare in siti e app: OpenAI lancia le API

di Michele Ingelido

Oggi è un grande giorno per il settore dell’intelligenza artificiale. OpenAI ha annunciato il rilascio delle API di ChatGPT: ciò vuol dire che l’IA conversazionale potrà essere integrata dagli sviluppatori di terze parti all’interno delle loro app e dei loro siti web. Allo stesso tempo sono state lanciate anche le API del servizio di trascrizione del testo Whisper.

Le API del chatbot sono basate sullo stesso modello AI GPT 3.5 Turbo della chat che potete provare sul sito di OpenAI, quindi sarà possibile dare agli utenti dei siti web e delle applicazioni la medesima intelligenza artificiale. Tuttavia non sarà un servizio gratuito quello offerto da OpenAI: per usare le API di ChatGPT sarà necessario pagare 0,002 dollari ogni 1.000 token, ossia circa 750 parole. Per i progetti di grandi dimensioni ci saranno invece tariffe personalizzate.

C’è già chi ha iniziato ad adottare le API di ChatGPT: stiamo parlando di Snapchat, che ha annunciato il servizio My AI per gli abbonati al piano Plus. My AI da agli utenti un chatbot amichevole e personalizzabile per ottenere suggerimenti e haiku per gli amici scritti in pochi secondi. Le API le sta usando anche Q-Chat, che sul sito didattico Quizlet interroga gli studenti sulle materie selezionate. ChatGPT introduce anche alcune novità: i dati generati da un account non verranno più usati per migliorare il servizio di default e il processo di pre-approvazione per nuovi sviluppatori diventerà perlopiù automatizzato.

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