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La foto del buco nero è una vera foto o fuffa mediatica? Gli esperti replicano

di Michele Ingelido

Risale a soli 4 giorni fa la sua pubblicazione ed è stato definito lo scatto del secolo: si tratta della prima foto di un buco nero mai realizzata. Ma il clamore che ha suscitato ha scatenato anche l’ira di complottisti e detrattori, molti dei quali sostengono fermamente che l’immagine dell’orizzonte degli eventi del buco nero nella galassia Messier 87, a 55 milioni di anni luce dalla Terra, sia un fake o non sia una vera foto. La teoria sta sconvolgendo il web, o perlomeno quella parte composta dai non ferrati in materia. Ma come stanno veramente le cose?

Il buco nero di M87 è una foto o una falsa immagine?

Ci hanno pensato gli esperti a rispondere. Alla domanda se sia o meno una foto reale, possiamo rispondere che non lo è nel senso stretto del termine. Stando alla radioastronoma Daria Guidetti dell’Inaf, che è anche l’autrice della trasmissione Destinazione Spazio, la foto realizzata dalla Event Horizon Telescope è una mappa delle emissioni di onde radio originatesi da un disco di gas che sta precipitando nell’orizzonte degli eventi del buco nero. Le onde radio, raccolte da otto telescopi sparsi su tutto il pianeta, non sono visibili all’occhio umano perchè, considerando lo spettro delle onde elettromagnetiche, fuoriescono dall’intervallo di luce che l’occhio umano può percepire (i 7 colori dell’arcobaleno).

Quindi nemmeno avvicinandoci personalmente al buco nero potremmo vedere quell’immagine. Il team della scoperta ha trasformato le onde radio in qualcosa di visibile dai nostri occhi, servendosi di tonalità di colori dal rosso al giallo che sono falsi colori. E’ come se rilevassimo il calore emesso da un termosifone e lo trasformassimo in colori. Ciononostante non si tratta di un’immagine fake o di una simulazione: infatti, se avessimo dei radiotelescopi invece degli occhi e potessimo vedere le onde radio, vedremmo proprio quanto mostrato nella foto.

Analogamente, i radiotelescopi non potrebbero vedere un cielo stellato perchè le stelle non emettono molte onde radio. La foto è stata realizzata combinando migliaia di terabyte di dati attraverso l’interferometria a lunghissima base e considerando tantissimi fattori, tra cui il clima di ogni luogo in cui si trovava ciascun radiotelescopio. La foto è stata sviluppata in due anni con un algoritmo software che a partire dai dati ha creato un’immagine.

E’ in sintesi una radiazione elettromagnetica rilevata e trasformata in colore attraverso un software. Un po’ come accade con le fotocamere, e da qui il considerarla foto. E’ qualcosa di invisibile tradotto in qualcosa di visibile dei gas del disco che sta cadendo nel  buco nero (il gigantesco buco nero in sè infatti non emette nulla e non lo si può raffigurare se non con del vuoto), una matrice di numeri che ha definito per la prima volta l’orizzonte degli eventi.

La contrarietà di Antonio Zichichi

Il fisico Antonio Zichichi (che alcuni detrattori hanno parafrasato male credendo si fosse espresso contro l’autenticità della scoperta) ha comunque espresso un inaspettato disinteresse per la scoperta, definendola come una non scoperta e affermando che il progresso nasce dagli esperimenti che possiamo fare nei nostri laboratori, mentre dei buchi neri non sappiamo cosa farcene. Del resto, secondo il fisico, l’EHT ha solo confermato quanto già scoperto dalle formule della Relatività di Albert Einstein, che ha avuto ragione ancora una volta.

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