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5 motivi per non comprare Xiaomi Mi A3: le insidie del nuovo Android One

di Michele Ingelido

Xiaomi Mi A3, il nuovo dispositivo Android One di una line-up che ha fatto la fortuna del colosso cinese sul mercato globale negli ultimi anni, ha mandato il pubblico in visibilio con le sue strepitose specifiche tecniche offerte ad un prezzo veramente interessante. Un nuovissimo processore Snapdragon, una batteria enorme e un’estetica compatta certo,ma non tutto è oro ciò che luccica.

Questo smartphone ha indubbiamente tante qualità, tuttavia nasconde nella componentistica presente nella sua scheda tecnica anche qualche insidia che non è stata evidenziata durante la presentazione. Queste “magagne” potrebbero non rendere Xiaomi Mi A3 lo smartphone perfetto per tutti come la solita recensione potrebbe far credere.

Per capire se siete tra le persone per cui questo smartphone è l’ideale oppure se dovreste optare per qualcosa di diverso come Mi 9 SE sulla stessa fascia di prezzo, di seguito potete trovare i 5 motivi per cui non dovreste acquistare il nuovo Android One.

Display PenTile, solo HD e troppo piccolo per Xiaomi Mi A3

xiaomi mi a3 design

Il display è certamente la più grande nota dolente di Xiaomi Mi A3. Prima di tutto ha una diagonale ridotta, soli 6,01 pollici. Il che è un enorme vantaggio per chi desidera un dispositivo compatto da poter usare facilmente con una mano e da tenere spesso in tasca. Tuttavia la stragrande maggioranza del pubblico attualmente è orientata sui display ampi in quanto permettono di avere un’esperienza utente più comoda durante l’utilizzo sia per intrattenimento che per lavoro.

Inoltre la risoluzione del display di Xiaomi Mi A3 è solamente HD+ (720 x 1560 pixel), il che è addirittura un downgrade rispetto alla precedente generazione Mi A2 (sia il Mi A2 che la sua versione Lite hanno display Full HD+) e risulta in una diminuzione del livello di dettaglio. A ciò va aggiunto che il display è di tipo PenTile, quindi ha molti meno sub-pixel.

Stiamo parlando di quei “sotto-pixel” di cui sono formati i pixel standard dello schermo che filtrano la luce proveniente dalla retroilluminazione secondo i colori rosso, verde e blu, calibrando la luce bianca per restituire il colore giusto. La presenza di meno sub-pixel può causare un’ulteriore perdita di dettaglio e (lievi) distorsioni del colore. Da ciò avrete capito che il fatto che si tratti di uno schermo Super AMOLED non sta a significare che sia uno degli schermi migliori.

Niente NFC

Nonostante l’ampia diffusione di questa tecnologia nel 2019, lo Xiaomi Mi A3 non è dotato di NFC. Una tecnologia attualmente utilizzata per effettuare pagamenti da mobile contactless senza più aver bisogno di carte di credito et similia. Quindi acquistando questo dispositivo non potreste pagare dallo smartphone utilizzando le piattaforme più usate negli esercizi commerciali come Google Pay. Non potreste inoltre usare i tag NFC, accoppiare lo smartphone a dispositivi esterni che adottano questa tecnologia ed usare altre funzionalità per le quali vi rimandiamo alla lettura del nostro articolo dedicato all’NFC.

Sensore di impronte più lento

Xiaomi ha deciso di equipaggiare il Mi A3 con un lettore di impronte digitali integrato nel display. Quindi, per sbloccare lo smartphone oppure effettuare l’autenticazione su applicazioni e altri servizi, basta toccare lo schermo con il dito. Una cosa che molti non sanno, però, è che i lettori di impronte digitali in-display non hanno tutti la stessa velocità e fino ad ora sono stati generalmente più lenti rispetto ai sensori biometrici tradizionali posizionati fuori dal display.

Il sensore di impronte di Xiaomi Mi A3 non è come quelli integrati negli schermi degli smartphone top di gamma e necessità di un po’ di frazioni di secondo in più per sbloccare lo smartphone ed effettuare l’autenticazione. Abbiamo inoltre alcuni dubbi anche sulla sua massima precisione.

Interfaccia stock

Lo Xiaomi Mi A3 esegue il sistema operativo Android One e questo è un grandissimo vantaggio in termini di performance e aggiornamenti. E’ infatti un OS supportato direttamente da Google e riceverà più aggiornamenti, per un periodo più lungo e più velocemente rispetto ai dispositivi che hanno un’interfaccia utente personalizzata.

Tuttavia Android One ha un’interfaccia stock: è come la versione base di Android, non ha personalizzazioni e quindi non è dotata delle tante funzionalità aggiuntive che garantisce la MIUI. Se vorrete personalizzare il dispositivo e avere più opzioni a disposizione come accade con le interfacce utente personalizzate del calibro di Samsung One UI, Huawei EMUI e Xiaomi MIUI, dovrete quindi installare un launcher o altre applicazioni.

Fotocamere non sempre all’altezza

Presentando questo smartphone, l’azienda cinese ha impressionato tutti con le altissime risoluzioni e l’alto numero di obiettivi della sua fotocamera. Ma la risoluzione non è tutto: il sensore principale pur essendo da ben 48 Megapixel è comunque un obiettivo di fascia media. Non è dotato di stabilizzatore ottico, non c’è a bordo un meccanismo di autofocus laser e manca lo zoom ottico.

Tutto ciò potrebbe influire abbastanza negativamente sulla qualità finale degli scatti. Non stiamo affatto dicendo che non si tratti di un buon comparto fotografico, ma fareste un grande errore a compararlo con le fotocamere degli smartphone top di gamma.

Se ritenete queste “pecche” sorvolabili, allora lo Xiaomi Mi A3 la cui uscita sul mercato è stata fissata il 25 Luglio 2019 è uno smartphone che forse non dovreste farvi scappare.

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