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Coronavirus: in sovraccarico anche i siti di spesa online

di Michele Ingelido

In questi tempi di quarantena da coronavirus non ci si accalca più nei supermercati, ma tutti cercano di fare la spesa online. Gli italiani in quarantena per il coronavirus hanno infatti assaltato i siti di spesa online a tal punto da causare un collasso dei sistemi di consegne. Ciò è sfociato in ritardi nelle spedizioni che arrivano fino ad una settimana. Tra i servizi coinvolti c’è in prima linea Prime Now, il servizio di Amazon riguardante proprio la spesa alimentare.

Una volta che le poche finestre di consegna sono terminate, non è più possibile effettuare ordini con Prime Now fino alla mezzanotte, quando gli ordini vengono riaperti per altre 48 ore, ma non senza molta difficoltà da parte dei clienti ad ordinare. Sono inoltre scarse le scorte di Amazon Pantry, con assenza di beni di prima necessità tra cui pasta, farina, biscotti e scatolame, nonchè tempi di consegna molto lunghi. Situazione analoga per il coronavirus sta accadendo con gli ordini sui siti dei supermercati, a causa della mancanza di corrieri.

Su questi siti i ritardi nella consegna stanno infatti arrivando a 10 giorni. Esselunga, ad esempio, si è ridimensionata dopo aver assicurato la consegna gratuita agli over 65. Va un po’ meglio al Sud, anche se non mancano ritardi crescenti. Complice del fenomeno è non solo la paura di uscire per i contagi, ma anche per l’auto-certificazione giustamente richiesta dal governo che ha invitato tutti a restare a casa. Il timore è che i vari siti blocchino gli ordini ed è per questo che il consiglio è quello di limitare gli acquisti online ai prodotti indispensabili.

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